Una frase facile da pronunziare, difficile da vivere. E' il primo comandamento imposto dal Governo per sfuggire al coronavirus. Non si tratta di un giorno o di una settimana o addirittura di un mese. E' un obbligo per salvare la propria salute e quella degli altri, che può durare anche un anno seguito dalla distanza di un metro con chiunque si incontra, indossando la mascherina e igienizzando spesso le mani..- E' difficile incontrare qualche mago che avrebbe ipotizzato una simile situazione come é difficile, nel flusso delle immaginazioni, riscontrare una molecola così distruttiva resistente a qualunque terapia. Una realtà triste che non distingue i buoni dai cattivi e che vola velocemente su tutto il pianeta terrestre. Dalla Cina, NON con amore, ma con infezione ormai diffusa da per tutto. Abituarsi, ora, a questi domiciliari anche se per obbiettivi sanitari, crea, per chi ha sempre operato fuori dalla famiglia, un forte sconcerto soprattutto per la necessità di un cambio di rotta, nel senso, che va modificato il sistema di vita. Cominciando tutto d'accapo. Non si può uscire anche perché fuori c'é silenzio e tutto é chiuso. Per l'obbedienza controllano le forze dell'ordine e al trasgressore viene notificata una multa anche esosa. Insomma siamo in guerra con noi stessi, in attesa di uno spiraglio che possa alleggerire questo isolamento, mantenendo, ovviamente, il rispetto dei comandamenti governativi. |