Siamo a cinque casi positivi, maggiormente ai danni della struttura sanitaria: (quattro operatori) , si aggiunge un cittadino commerciante e in pi', colpito da malaria, il parroco della chiesa Santi Medici tornato dall’Africa. Tutti ricoverati a Bari. - I casi nel brindisino sono saliti a 27. I familiari di tutti i pazienti positivi e non, sono stati sottoposti a quarantena. Non c’è pi' tempo da perdere per approntare le strutture sanitarie in vista di cattive (pevisioni) considerato il continuo arrivo di pugliesi da altre regioni fortemente inquinate. Il policlinico di Bari viene riservato all’emergenza del covid-19. Si sta lavorando per sanificare tutti gli ambienti per poter ospitare i casi gravi di Corona virus accertati. Ovviamente anche nel brindisino si cerca di aumentare i posti letto. A San Pietro Vernotico verranno riorganizzati i reparti di Otorinolaringoiatria, Endocrinologia e Dermatologia dell'ospedale Perrino di Brindisi. L’azienda sanitaria comunica inoltre che “sono stati già ampliati i posti letto di Pneumologia presso l’ospedale Perrino e si sta procedendo a crearne di nuovi in altre specialità come Malattie Infettive, perché non tutti i casi di ricovero per contagio dal virus richiedono la terapia intensiva. Anche su Francavilla Fontana è prevista l’attivazione temporanea di posti letto di terapia intensiva e sub intensiva respiratoria. L’Asl Brindisi, intanto, si lamenta per notizie diffuse dalla stampa su alcuni dati dell’ospedale Perrino e viene espressa condanna sempre per le notizie diffuse su alcune testate locali “come quelle pubblicate su alcuni siti on line che possono avere solo l’effetto di creare inutili allarmismi tra la popolazione”. Io non so che tipo di notizie sono state pubblicate. Comunque, sia escludo le cattive intenzioni in un periodo così delicato e pericoloso e ritengo, tuttavia, che la popolazione ha diritto di conoscere non solo per sapere, ma anche per poter agire nel difendere la propria salute. Il Governatore Emiliano temendo l’aggravamento dell’epidemia in Puglia ha emesso una nuova ordinanza che riguarda le aziende che gestiscono i call center e che non hanno attivato o non possono attivare le modalità di lavoro agile per i loro dipendenti. Queste aziende, prevede l'ordinanza, devono limitare la loro attività esclusivamente al servizio inbound, cioè ad attività a favore di cittadini che chiamano per avere assistenza e informazioni (customer service). In questo caso le aziende hanno l'obbligo di attuare protocolli di sicurezza anti contagio per preservare i lavoratori in sede. |