7 settembre 2019: La strategia della messa in sicurezza del partito, questa volta è stata adottata dal neo segretario nazionale del PD, Nicola Zingaretti. Ai tempi di Berlinguer la strategia per il partito (allora PCI) era rivolta ad entrare in settori di primo piano come scuola, Magistratura, lavoro e il mondo culturale, per diventare una grande forza politica nel Paese- Man mano, il tipo di strategia, diventato forza politica di rilievo e di governo è stato rivolto al suo interno (ad eliminando) cioè eliminando i sovversivi o per essere piĂ' chiari i dissenzienti, responsabili di fratture e molto spesso di governi in alternativi. In occasione del Governo Conte BIS, all’inizio delle trattative tra PD e M5s si è notata una netta contrarietĂ degli estromessi democratici Matteo Renzi e anche da Paolo Gentiloni quando erano presidenti del Consiglio, senza dimenticare il sabotaggio a quel referendum di riforma della Costituzione voluto da Renzi. Nicola Zingaretti ha cercato l’occasione di fare un governo con i giovani grillini, adottando tutte le misure cautelari, necessarie, per arrivare in porto. Così, nel corso dei numerosi incontri, ha detto spesso si a Di Maio assicurando la compattezza della sua parte giĂ ottenuta da Renzi e Gentiloni con i quali deve aver raggiunto una intesa “ per poi si vedrà “. Approdati al governo ufficialmente, Zingareti, memore di quel “ poi si vedrà “ ha subito avviato il progetto di sicurezza, affidando a Gentiloni una commissione europea, incarico per l’intera legistratura. Ora sarĂ il turno di Matteo Renzi e di qualche suo amico. “ Come non si sa “ ma certamente va fatto per poter navigare NON A VISTA. |