Leggendo la Carta Costituzionale, mi sembra la richiesta fuori luogo in quanto un eventuale rafforzamento economico di quelle regioni aumenterebbe il divario " Nord / Sud " ossia una vera disgregazione dell'unità del Paese e della solidarietà nazionale in considerazione delle richieste delle tre regioni di maggiore autonomia nel Sistema della Sanità della scuola e della tutela dell'ambiente. Praticamente chiedono un vero potere di quelle che attualmente sono di competenza esclusiva dello Stato chiedendo anche di eliminare il trasferimento di quei 21 miliardi circa, che ogni anno versano nella casse dello Stato - Già le regioni si muovono con una certa autonomia rispettando il concetto di solidarietà. Una simile secessione vedrà le singole regioni autonome anche in difesa del suolo, dell'aria e delle acque e bonifica dei siti inquinati nei propri territori mentre oggi queste difese per essere efficaci anche nel mezzogiorno debbono continuare ad essere estese in maniera uniforme. Certo il Paese ha bisogna di cambiamenti, rimando uniti e non spaccando l'Italia aumentando le disuguaglianze. **** Anche la Regione Puglia contrasta l'iniziativa di autonomia rafforzata, avanzata dalle regioni settentrionali" Su iniziativa dei Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Enzo Colonna, Gianni Liviano, Peppino Longo, Michele Mazzarano, Ruggiero Mennea, Mario Pendinelli e Donato Pentassuglia, viene fatto il richiamo all''articolo 61 del regolamento interno del Consiglio regionale della Puglia con cui si chiede con la cautela inderogabile un fondo di perequazione privo di vincolo di destinazione e a beneficio dei territori con minore capacità fiscale per abitante, sempre e comunque nel rispetto del superiore obiettivo al raggiungimento di una più forte unità del Paese ed eguaglianza dei cittadini apportando miglioramenti alle condizioni di vita e alle relazioni sociali. E per assurdo (aggiungono i consiglieri pugliesi) per il bene dell'Italia si potrebbe ipotizzare attraverso una minore autonomia delle regioni, così come peraltro non molti anni fa l'opinione pubblica sembrava propendere, portandosi dietro il carico normativo stabilito dal Parlamento nazionale e dai Consigli regionali per mitigare ciò che s'indicava con la metafora di "rimborsopoli. Il dibattito, vivo e molto acceso, viene riportato e ampliato oltre che sui media e fra le forze politiche, preoccupate di una paurosa disgregazione del Paese mentre i parlamentari del Veneto, della Lombardia e della Regione Emilia e Romagna sono d'accordo e auspicano che la richiesta autonomia venga subito approvata. Da alcune indiscrezioni si apprende, purtroppo, che il diniego della solidarietà verso il mezzogiorno è dovuto al sistema di società molto compromesso e alle Istituzioni che gestiscono in malo modo le risorse locali e quelle pervenute dallo Stato. Lamentano i ritardi nella realizzazione delle infrastrutture e il coinvolgimento della malavita responsabili della precarietà delle opere. |