Il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia/Noi con l'Italia, Ignazio Zullo, esprime un giudizio negativo sul provvedimento varato ieri. "Quando il decreto Sicurezza-Immigrazione arriverŕ in Parlamento spero che qualcuno faccia capire al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che c'č un'esigenza di sicurezza di portata maggiore rispetto alla delinquenza comune e alla microcriminalitŕ. Nel testo avrei voluto la riapertura delle case chiuse per la prostituzione, un potenziamento della lotta al mercato e allo spaccio della droga, una tutela dei risparmi dei risparmiatori nei confronti del sistema bancario, un inasprimento delle pene per chi non paga un lavoratore o un prestatore d'opera, una forte caccia all'evasione fiscale e tributaria (l'Italia perde 36 miliardi di euro di IVA e 110 miliardi di euro tra evasione e attivitŕ criminali), una maggiore tutela dei deboli nei confronti di usurai e di chi impone il pizzo, una verifica tra tenore di vita e guadagni leciti di persone che notoriamente vivono al di sopra delle proprie possibilitŕ nell'indifferenza e, a volte, nel l'accondiscendenza delle forze locali di polizia, una verifica con rotazione dei comandi locali delle forze di polizia. Niente di tutto questo. Per Salvini la sicurezza riguarda gli immigrati e basta. Ma gli immigrati sono mano d'opera nelle mani di chi muove le fila e Salvini abbia il coraggio di iniziare da dove va in putrefazione il pesce: dalla testa". |