La notizia, molto particolare, č stata tenuta segreta per circa due mesi. Una vicenda molto delicata che lo Stato maggiore della Marina aveva bisogno di approfondire. Appena ricostruiti i fatti č stata resa pubblica la notizia: «Il 15 luglio scorso su nave Caprera, ormeggiata nel porto di Brindisi e di rientro dall'Operazione Nauras in Libia (durante la quale l'unitŕ ha fornito supporto tecnico alla Guardia costiera ed alla Marina militare libiche), in seguito ad attivitŕ di controllo disposta dal comandante della nave stessa, sono stati rinvenuti degli scatoloni contenenti tabacchi lavorati esteri". "Della scoperta sono state prontamente informate le autoritŕ giudiziarie militare (Procura di Napoli) e ordinaria (Procura della Repubblica di Brindisi) il 16 luglio". "Le indagini – si legge ancora nel comunicato - sono tutt'ora in corso e la Marina militare, nel confermare la massima collaborazione con le autoritŕ giudiziarie, ha anche avviato una inchiesta sommaria interna". Questo allo scopo di "perseguire anche disciplinarmente gli eventuali responsabili". Questo reato č stato scoperto " sulla nave militare Caprera, attraccata a Brindisi dopo una missione in Libia: 3.600 stecche di sigarette di contrabbando, per quasi 700 chili, in 72 scatoloni trovati a bordo, dalla Guardia di Finanza e prontamente posti sotto sequestro Ora alcuni marinai in servizio sono indagati per capire "Cosa ci facevano tutte quelle sigarette sulla nave militare? A chi erano destinate?". E ancora: "Qualcuno le aveva comprate semplicemente per rivenderle esponendosi perň a un forte rischio di ricatto da parte delle persone da cui le aveva acquistate? Oppure erano una forma di "compenso" per aver magari chiuso un occhio sul passaggio di qualche imbarcazione di scafisti. Le inchieste certamente daranno le risposte possibilmente giuste. - |