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In questi giorni sulla Puglia aleggia Sant'Oronzo.


img/221731portasanta.jpg? Nella città di Turi sin dall'11 agosto hanno dato il via all'anno Giub8lare in attesa dell'arrivo della Reliquia del Santo dalla lontana Croazia. Appena giungto il 15 agosto sono iniziati festeggiamenti giubilare in onore del Santo avviando la " Sacra Ubdena " aprendo la Porta Santa, - Quindi giorni speciali di appuntamenti che richiamano un grande pubblico
Il Santo non appartiene solo a Turi ma a una miriadi di paesi pugliesi che lo onorano con riti religiosi e grandi festeggiamenti –
Fra tutti primeggiano Le CITTA' di OSTUNI e quella di LECCE di cui il Santo è sommo Patrono e a cui
si dedicano intere settimane.
Un rito storico che la le sue origini nel tempo e si rinnova ogni anno con l'impegno degli organizzatori e delle autorità Comunali e con il richiamo di una folla sempre strabocchevole.

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Il Santo, secondo una ritrovata pergamena nacque 22 anni dopo la nascita di Cristo e in verità non è esclusivo delle due città, è diffuso in diversi comuni pugliesi, tuttavia solo a Ostuni e Lecce lo si festeggia in maniera plebiscitaria A Ostuni il legame col Santo risale al 1657 quando riuscì a nascondersi in una grotta sul Monte Morrone per sottrarsi alle persecuzioni delle autorità dell'epoca, e in quel luogo è stata poi costruita la chiesa e il relativo Santuario.
Nella Città Bianca sin dall'inizio della settimana sonoiniziano i preparativi e I festeggiamenti visitando il Santuario in processione e quindi in attesa della GRANDE processione seguita dalla celebre " GRANDE CAVALCATA " che vede l'esibizione dei cavalli e cavalieri per le vie della città e nel cento del mercato.
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Il 25 e il 26 agosto sono interamente dedicati alla Processione nella quale sfilano esponenti del clero e dell'amministrazione comunale, seguiti da cavalli e cavalieri, con stoffe rosse ricche di ricami e lustrini. I festeggiamenti comprendono anche due fiere e uno spettacolo di fuochi.
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*****Nel capoluogo Salentino pe la festa di Sant'Oronzo l'Amministrazione comunale, ogni anno prepara un piano di traffico dando maggiore attenzione ai disabili e al decoro, ampliate le zone di interdizione al traffico. Bus navetta gratuiti e possibilità di parcheggiare sulle corsie preferenziali dei viali nelle serate della festa
Ovviamete presso i comuni di Ostuni e Lecce qualche giorno prima si tengono le conferenze stampa per la presentazione del programma religioso, del programma civile e del piano del traffico previsti per le festività in onore dei Santi Patroni Oronzo, Giusto e Fortunato. Quest'anno al comune di Ostuni ci sarà il sindaco gen. Gianfranco Coppola, a Lecce Carlo Salvemini. .Il Santo, secondo una ritrovata pergamena nacque 22 anni dopo la nascita di Cristo e in verità non è esclusivo delle due città, è diffuso in diversi comuni pugliesi, tuttavia solo a Ostuni e Lecce Lo si festeggia in maniera plebiscitaria. La storia del legame del Santo con la Città Bianca risale al 1657 quando riuscì a nascondersi in una grotta sul Monte Morrone per sottrarsi alle persecuzioni delle autorità dell'epoca, e in quel luogo è stata poi costruita la chiesa e il relativo Santuario OSTUNI sin dall'inizio della settimana organizza I festeggiamenti visitando il Santuario in attesa della GRANDE processione e promuove il concerto della GRANDE CAVALCATA con l'esibizione dei cavalli e cavalieri per le vie della città e nel cento del mercato. Naturalmente questa presentazione richiama numerose persone locali e i turisti che affollano il paese. Il 25 26 agosto sono, poi, due giorni interamente dedicati alla Processione nella quale sfilano esponenti del clero e dell'amministrazione comunale, seguiti da cavalli e cavalieri, con stoffe rosse ricche di ricami e lustrini. I festeggiamenti comprendono anche due fiere e uno spettacolo di fuochi. Il grande richiamo lo si deve alla ormai famosa CAVALCATA della Città Bianca: una festa fra le feste tanto attesa dagli ostunesi ma anche da un popolo internazionale.
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Il corteo di cavalli e cavalieri bardati a festa, sfila per le vie cittadine prima della processione e poi nel corso della corteo religioso sfilano come scorta del protettore della città. " Dalla Storia di Ostuni " Le origini della cavalcata si fanno risalire alla seconda metà del diciassettesimo secolo, precisamente al 1657. La peste invase il Salento risparmiando Ostuni ed altre città di Terra d'Otranto. Il miracolo venne attribuito a sant'Oronzo ed ogni 26 agosto gli ostunesi vollero recarsi in processione al santuario eretto in suo onore. Il rito della vestizione dei cavalieri e cavalli sono tramandati di generazione in generazione così come i gesti e i piccoli indispensabili segreti che si appartengono all''intero nucleo familiare, spesso aiutato da parenti e amici. Tutto si svolge per le strade: l'addobbo é costituito da un mantello arabescato con centinaia di paillettes applicate una ad una con certosina pazienza.
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La vestizione continua con finimenti e fregi di vario tipo e grandezza. Anche il cavaliere indossa l'uniforme costituita dal chepì e da una casacca che ricordano i motivi del mantello del cavallo e da pantaloni bianchi. La vestizione del cavaliere é anch'essa molto accurata e ricorda per certi aspetti, quella del torero. Gli ultimi dettagli, i guanti bianchi, il frustino ed ecco cavallo e cavaliere diventare un'unica entità. Il nostro cavaliere con la sua cavalcatura, si avvia come tutti gli altri, verso il punto di incontro, piazza Cattedrale, inerpicandosi lungo l'omonima salita. Una volta arrivati in piazza cattedrale, cavalli e cavalieri attendono che la statua di sant'Oronzo venga portata fuori dalla chiesa madre.

img/221734autorita17.1.jpg? Sant'Oronzo diventa patrono di Lecce alla metà del Seicento. Si racconta che nel 1656 una tremenda epidemia di peste stesse devastando il Salento. I leccesi chiesero allora aiuto a Sant'Oronzo, molto venerato, benché non ancora patrono, proprio per la sua origine locale. Il Santo bloccò la peste al di fuori di Lecce salvando la città. Così infatti lo vediamo rappresentato nella bella tela di Giuseppe da Brindisi collocata al centro del controsoffitto ligneo della Cattedrale di Lecce.
Un curioso aneddoto riguarda la statua di sant'Oronzo in argento custodita nel Duomo di Lecce. Si narra infatti che il mezzo busto, commissionato a Napoli, presentasse al suo artefice sempre un difetto, vicino al sopracciglio; ad ogni fusione si presentava lo stesso difetto, finché il santo stesso chiarì che in gioventù si era procurato una cicatrice proprio vicino al sopracciglio. A Lecce la festa di Sant'Oronzo, accompagnato da S. Giusto e S. Fortunato, compatroni della città, si svolge il 24-25-26 agosto. I riti religiosi hanno il loro culmine il 24 pomeriggio con la processione per le strade del centro storico a seguito delle statue dei patroni. Il 26 invece, a tarda sera, si saluta la festa con fiochi pirotecnici. Di Ostuni è patrono perché in questa città si sarebbe rifugiato durante le persecuzioni, all'interno di una grotta sul Monte Morrone. A Campi Salentina, invece, il suo intervento miracoloso è legato al terremoto del 1743.
""Il rito della Cavalcata nella processione di Sant'Oronzo patrono di Ostuni BR. "" Si tratta di una manifestazione nella manifestazione più importante della Città Bianca: " La festa di Sant'Oronzo " che si rinnova ogni anno nei giorni 25, 26 e 27 di agosto.
img/221736cavalcatasoronzo4.jpg? Il Santo viene portato in processione lungo le strade principali della città tra una gran folla di fedeli e di curiosi, viene preceduto da religiosi e fedeli in fila lungo i lati della via e subito dopo viene scortato dalla Cavalcata ossia da cavalli e cavalieri vestiti secondo la tradizione. Le origini di questa presenza risalgono alla fine del Medioevo intorno al 1660 per diversi eventi torici accaduti sulle popolazioni e man mano si è perfezionato nel 1803 nella forma che oggi appare al seguito del Santo. Sulla Cavalcata e processione si è giunti, finalmente, a conoscere le origini e le ragioni del rito grazie alle ricerche e lo studio dello storico Ostunese prof Luigi Greco, purtroppo scomparso prematuramente, grande amico e collaboratore di tante trasmissioni televisive che hanno offerto agli indigeni di molti paesi del Salento la coscienza della loro storia, delle origini e tradizioni locali.

Articolo inserito il 17/08/2018 e redatto da Tonino Saponaro.
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