In queste ore viene dato il via libera, dal ministero dello Sviluppo, al decreto che sancisce l'aggiudicazione degli asset dell'Ilva alla cordata vincitrice Am Investco Italy, formata da ArcelorMittal (che detiene l'85% della compagine) e dal gruppo Marcegaglia (che possiede il restante 15% nei prossimi giorni a Intesa Sanpaolo una quota tra il 5 e il 10%). Il costo č di 1,8 miliardi di euro e l'acquirente "Am " ha presentato un piano che, in estrema sintesi, prevede una produzione di un massimo di 8 milioni di tonnellate nel 2024, con un aumento delle spedizioni grazie all'utilizzo di semilavorati e ricavi per 4 miliardi a regime e l'occupazione totale di 10 mila lavoratori. Per gli altri ci sanno provvedimenti diversi Si chiude dopo circa diciassette mesi. Am č stata preferita ad AcciaItalia, la cordata composta dall'indiana Jsw, da Cdp, da Delfin e dal gruppo Arvedi. «Ilva - si legge in una nota congiunta di Arcelor Mittal e Marcegaglia - rappresenta un'opportunitŕ unica per accrescere sensibilmente il valore delle attivitŕ europee di ArcelorMittal». Dal punto di vista strategico l'operazione consente a gruppo Franco-Indiano di "disporre di un'importante presenza produttiva in Italia, il secondo mercato europeo per consumi di acciaio dove la Societŕ al momento non ha una produzione primaria di acciaio».L'Italia soddisfa tra il 60% e il 70% del proprio fabbisogno di laminati piani con le importazioni, in parte a causa del calo della produzione di Ilva a seguito delle numerose problematiche commerciali, qualitative e ambientali del recente passato. Per questo ArcelorMittal ritiene che Ilva «possa gradualmente tornare ai livelli produttivi e alla competitivitŕ di un tempo». «Siamo orgogliosi di avere potuto contribuire al rilancio di un asset cosě fondamentale per il nostro Paese e desiderosi di lavorare con i sindacati e tutti gli altri stakeholder - ha detto da parte sua Antonio Marcegaglia presidente e amministratore delegato del gruppo Marcegaglia -. Sono certo che il nostro consorzio ha tutte le qualitŕ necessarie per risanare l'Ilva, fornendo un contributo positivo all'economia italiana nonché ai territori in cui la societŕ č presente." Verrŕ tenuto conto dell'impatto ambientale e per Taranto ci sarŕ la realizzazione di un centro di ricerca mentre verranno definite di clausole contrattuali idonee a garantire la piena esecuzione delle obbligazioni, anche nell'ipotesi di limitazioni nei vari settori. APRITI CIELO alla regione Puglia: Durissima presa di posizione di Michele Emiliano che contrappone il governo alla Regione e al Comune di Taranto. Il governatore č intervenuto dopo che Roma ha espresso un sostanziale rifiuto alla proposta di accordo arrivata dalla Puglia. «La mancata esibizione di alcuni elementi essenziali della vicenda Ilva — dice Emiliano — in particolare del contratto firmato con Arcelor Mittal e del Piano industriale, rasenta l'omissione di atti di ufficio. Darň mandato agli avvocati della Regione di richiedere al Tar di Lecce di ordinare l'esibizione di questi documenti. Nel frattempo presenteremo anche un esposto alla procura di Roma: non riusciamo a comprendere perché questi atti, che pure sono connessi direttamente al decreto ambientale vengano considerati dal ministero come segreti». «A Roma si perde tempo» grida Emiliano, dice di aver «letto il comunicato della Usb secondo il quale in queste riunioni si mostrano slide e si perde tempo: si sta prendendo in giro tutto il paese». |