Oggi in Consiglio regionale ho votato contro al ddl sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio relativo al pagamento dell'Iva sul contributo versato dalla Regione ad Aeroporti di Puglia. Le motivazioni sono molteplici, innanzitutto poichè non ritengo giusto riconoscere ulteriori somme, oltre a quelle già stanziate, ben 10 milioni e 250mila euro, a partire sin dal lontano 2009, per delle attività di promozione turistica della nostra regione, certamente positive ma che hanno fatto emergere indubbi vantaggi SOLO agli aeroporti di Bari e di Brindisi, dove ci sono stati aumenti importanti del numero di arrivi e partenze di passeggeri, quasi raddoppiato dal 2008 al 2017, tenendo fuori l'aeroporto di Taranto. Poi ho votato contro anche per una questione squisitamente giuridica, dal 2009 infatti la Regione ha stipulato con AdP una convenzione finalizzata a realizzare un progetto di marketing per aumentare l'afflusso turistico in Puglia. Dal 2009 al 2014 i contributi versati dalla Regione venivano regolarmente fatturati da AdP come prestazione di servizi, prevedendo, quindi, l'IVA. Poi, nel 2014 la Regione stipula una nuova convenzione con AdP stanziando, sempre per le stesse funzioni, 10.250.000 euro (IVA COMPRESA). Quindi nella convenzione è esplicitamente chiarito che quel contributo comprende l'IVA. In sede di liquidazione, però, la Ragioneria, trattandosi di fondi comunitari, nega il visto ritenendolo sostanzialmente non "eurocompatibile" (in quanto si trattava di un aiuto di Stato versato, indirettamente, a Riyanair). E allora con la determina n. 169 del 19 dicembre 2014 del Settore Trasporti quel medesimo contributo viene considerato non più corrispettivo ad una società per lo svolgimento di servizi, ma "trasferimento diretto ad altro ente pubblico" e, pertanto, dal loro punto di vista, non assoggettabile a IVA. Lo stanziamento previsto dalla delibera di Giunta indicava la cifra di 10.250.000 euro IVA COMPRESA (quindi l'imponibile era inferiore del 22%) e invece la Regione versa, per il 2014, la cifra per intero e AdP non fa fattura, ritenendo che l'IVA non si applicasse. Negli anni successivi 2015-2016-2017, in sostanza accade la stessa cosa: il contributo versato ad ADP viene considerato "trasferimento diretto" e non assoggettato ad IVA. A seguito di un accertamento della Guardia di Finanza, emerge che in realtà – a prescindere da come la Regione abbia deciso di "chiamarlo" con la Determinazione 169/2014, e cioè trasferimento e non corrispettivo – altro non è se non un vero e proprio corrispettivo per lo svolgimento di un servizio consistente in attività di "incoming turistico", e quindi si tratta di operazioni soggette ad IVA. Di fatto dunque la Regione Puglia ha trasferito questa cifra intera ad Aeroporti di Puglia, la quale però non ha fatturato l'IVA dovuta, che ora deve essere versata, e poichè AdP è una società finanziata quasi al 100% dalla Regione Puglia, dunque toccherà nuovamente alla Regione provvedere a tale saldo. Anche per il futuro della convenzione, ho dunque votato contro questo provvedimento, perchè è come se si assegnasse nuovamente altri contributi ad AdP, che invece avrebbe dovuto accantonare, e comunque esiste un cospicuo fondo di riserva nel bilancio di AdP. A nostro parere i contributi AdP li ha avuti e dobbiamo rilevare invece che non li ha utilizzati opportunamente per la promozione degli scali pugliesi. AdP è dotata di un management che si dovrebbe occupare di promuovere e rendere attrattive anche le altre province pugliesi dotate di aerostazioni di interesse internazionale, come l'aeroporto di Grottaglie, per il quale occorrerebbe attivare i tanto attesi voli di linea passeggeri, sempre annunciati dal Presidente Emiliano ma mai concretamente realizzati, che darebbero lustro e sviluppo a tutto il Mezzogiorno d'Italia. La pagina di oggi è l'ennesima dimostrazione che tutto si vuole fare su Taranto tranne che attivare i voli civili passeggeri. Mino Borraccino Sinistra Italiana/ Liberi E Uguali |