I risultati elettorali del 4 marzo scorso sono oggetto di riflessioni, ma anche di protesta contro chi ha promesso troppo durante la campagna elettorale. Gianfranco Librandi del(Pd) manda quanto segue: In Puglia sono giŕ in coda per richiedere il reddito di cittadinanza ma al contempo nei Caf sono stati costretti ad esporre dei cartelli nei quali si spiega che non si fanno pratiche per il reddito di cittadinanza. E' ovvio che nel Sud molti cittadini hanno votato i 5 stelle in virtů di questa promessa che a mio avviso sarŕ di impossibile realizzazione dato il peso insostenibile per le casse dello Stato. Dunque una misura sbandierata da Di Maio durante tutta la campagna elettorale, vera e propria propaganda, e tale promessa potrebbe anche configurare per il candidato premier M5S il reato di corruzione elettorale previsto dall'articolo 86 d.P.R. 16 maggio 1960, n. 570. Secondo la legge infatti puň essere punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni o con una sanzione pecuniaria, chiunque, per ottenere, a proprio o altrui vantaggio, il voto elettorale promette qualunque utilitŕ agli elettori. Vale anche l'art. 661 del codice penale, che punisce chi abusi della credulitŕ popolare provocando un turbamento dell'ordine pubblico.La Procura di Roma, nel 2013, aprě un fascicolo proprio per la promessa di rimborso dell'Imu, incautamente formulata da Berlusconi nel pieno della campagna elettorale. Cambiano i tempi, cambiano i personaggi, si ripetono le illusioni e le figuracce. Č quanto dichiara Gianfranco Librandi, deputato del Partito democratico |