FOGGIA: il triste destino di due contadini che testimoni di un duplice assassinio di due boss di San Marco In Lamis vengono uccisi. Tutto č accaduto questa mattina nelle vicinanze della stazione ferroviaria di San Marco in Lamis Un commando di piů persone ha aggredito il boss Mario Romito e suo cognato Matteo De Palma freddandoli a colpi d'arma da fuoco. Il triste caso ha voluto che nella zona si trovassero due contadini che hanno assistito all'agguato. Il presunto boss Mario Luciano Romito, (50 anni, di Manfredonia), č ritenuto dagli investigatori uno degli esponenti di spicco dell'omonimo clan che negli ultimi anni si č contrapposto al clan dei Libergolis nella cosiddetta faida del Gargano che dette luogo a varie feroci esecuzioni con una scia di morti. - Ad oggi sono 17 le persone ammazzate dall'inizio dell'anno e ci sarebbero anche due lupare bianche. L'ultimo delitto, il 27 luglio, č stato quello del ristoratore di Vieste, Omar Trotta, 31 anni, freddato a colpi di pistola all'ora di pranzo mentre si trovava nel suo locale, 'L'antica Bruschetta'. A Foggia domani arriverŕ il ministro Minniti per presiedere il comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza publica. Nella zona c'č un vero smarrimento dell'opinione pubblica. I cittadini chiedo tranquillitŕ * LECCE: Pubblicata la relazione Dia per il secondo semestre 2016: A Brindisi e provincia resistono le frange storiche: "I capi detenuti mantengono il controllo tramite i loro referenti e giovani emergenti" per il traffico di droga. Dalla relazione del procuratore Motta della direzione della DIA si apprende che la Sacra Corona Unita resiste e continua a incassare euro in quantitŕ dal traffico di sostanze stupefacenti, marijuana soprattutto, importata dall'Albania e poi venduta tra Brindisi e provincia dove di fronte al business le frange storiche hanno optato per la pax. Pax di stampo mafioso, stando a quest'ultima relazione della DIA Studiando attentamente le operazione dei vari gruppi, anche se continua la fase di stabilitŕ tra i sodalizi locali, "Tuttavia, sembrano affacciarsi sul panorama criminale dell'area neoformazioni delinquenziali, pronte ad organizzarsi secondo le strutture ed i canoni propri dell'associazionismo mafioso". La Scu, anche per motivi di vicinanza geografica con la Calabria, continuerebbe a mantenere contatti con alcune 'ndrine, sulla scia dei contatti storici tra le due associazioni essendo la Sacra Corona Unita nata da una derivazione del sodalizio calabrese tenuta a battesimo in carcere. "Attualmente, la situazione appare in una fase di relativa calma, sancita dal patto di non belligeranza - documentato in atti giudiziari con l'operazione denominata "Pax"442 - voluto dai due maggiori sodalizi operanti nella provincia al fine di evitare ulteriori azioni repressive dello Stato: il sodalizio dei "tuturanesi" e la frangia dei "mesagnesi"", č scritto nella relazione Dia. "In tale quadro, i boss della frangia mesagnese, anche se detenuti, riuscirebbero a mantenere, tramite loro referenti, un ruolo attivo sul territorio. I citati sodalizi avrebbero, infatti, conservato in cittŕ ed in provincia il controllo del mercato degli stupefacenti, con alcune emergenti leve criminali a cui sembra essere stata consentita la conduzione in autonomia delle attivitŕ illecite, a condizione che una parte dei compensi venga destinata al mantenimento dei detenuti e dei loro familiari". Le somme incassate in tal modo danno vita a una cassa comune a cui attingere in caso di necessitŕ. |