Messaggio di forte solidarietà dal senatore Pietro Iurlaro di Francavilla Fontana BR, al suo concittadino Massimo Ferrarese, inviato per la diffusione alla stampa, dopo aver saputo o letto la dichiarazione di abbandono dalla politica che Ferrarese ha comunicato attraverso una lettera aperta col grande titolo: "Lascio la politica e vi spiego il perché" Così si esprime il senatore Iurlaro: "" È con un po' di stupore e sincero rammarico che faccio un grosso in bocca in lupo al presidente di Invimit Massimo Ferrarese. Pur spesso con posizioni diverse dalle mie, in questi anni Ferrarese si è distinto nello strano mondo della politica per idee e intuizioni brillanti. Un mondo, e questo lo comprendo, spesso lontano, se non da una vera "morale", da alcune elementari regole di buona educazione che Massimo, bisogna darne atto, ha sempre messo in mostra in qualsiasi tipo di attività. E allora, continui così. Sia nelle istituzioni che nell'imprenditoria e, magari, nel futuro prossimo, anche e di nuovo in politica, sarà comunque un piacere confrontarsi con lui. Ad Maiora! "" sen. Pietro Iurlaro (Ala – Scelta Civica) Massimo inizia la sua lettera così: " "Questo tipo di politica, costruita spesso sulle acrobazie di accattoni travestiti da pubblici amministratori, è sempre più lontana dai miei princìpi " Tutto nasce o muore dopo la caduta di Angela Carluccio da sindaca di Brindisi di cui lui insieme a Marcello Rollo sono stati pubblici mèntore. Il personaggio in questione, Ferrarese, io lo conosco da 40/anni e l'ho frequentato tante volte sia come imprenditore della " Prefabbricata Pugliese" noto su tutto il territorio regionale, che spesso ci affidava la pubblicità televisiva della sua Azienda, sia come presidente del Basket brindisno DANDO ALLA CITTA' un basket di alto livello, sia come presidente della Provincia di BR, sia come fondatore di un movimento politico affermatosi sul territorio ¬ (noi centro) Nella lettera Massimo scrive: " "La politica mi ha regalato otto anni meravigliosi, durante i quali penso di aver dato tantissimo, spesso tutto me stesso, prima come presidente della Provincia, poi come coordinatore regionale di un partito e alla guida del mio movimento che ha espresso tanti bravi amministratori nel mio territorio, tra cui la prima sindaca della storia di Brindisi. La politica mi ha dato anche tanto, soprattutto dal punto di vista umano, perché ho scoperto che ci sono tante persone spinte davvero dal sogno - quasi utopistico - che l'essere eletti a rappresentare il popolo è un incarico di responsabilità e non la legittimazione a capitalizzarlo per i propri tornaconti. In questi anni ho selezionato con attenzione i miei compagni d'avventura, privilegiando sempre chi rientrava nei parametri dell'onestà e della trasparenza, chi desiderava davvero cimentarsi per far crescere la propria città, la propria provincia o la propria regione. Ma, evidentemente, quelli che sono i miei canoni di comportamento, e che in questi anni ho condiviso con tutti quelli che mi hanno circondato, sono ancora lontani dai princìpi di chi continua a interpretare la politica con il solo ambizioso obiettivo dei propri interessi personali.""""""" Comprendo l'amarezza del personaggio con cui abbiamo affrontato tanti temi legati al progetto sviluppo del territorio. Oltre al prestigioso lavoro imprenditoriale portando l'azienda a livelli industriali, al suo impegno nella gestione costosa del Basket, sul suo impegno politico abbiamo avuto centinaia di incontri aperti anche ai cittadini. Massimo, però, secondo me, all'arrivo di Delrio l'affossatore delle province, ha sbagliato a dimettersi, credendo nell'immediatezza della Legge. (Le province ci sono ancora) Il personaggio già immerso nel campo della politica, forte del suo movimento "" Il suo messaggio nel 2013: " Da oggi noi centro é al lavoro per costruire in Puglia il partito POPOLARE EUROPEO, per garantire sviluppo e stabilità al nostro paese, abbiamo il dovere di fermare la confusione dello scenario politico"""" Si è candidato, senza riuscirci, nelle ultime elezioni nazionali, e ha dovuto prendere atto che la politica attiva non è quella che lui immaginava, ma è quella che che, giorno dopo giorno tocchiamo con mano e come lui afferma (si continua a interpretare la politica con il solo ambizioso obiettivo dei propri interessi personali) |