In questo dramma umano e ingiustificato si trova la regione PUglia con quasi la metà dei suoi cittadini. L'Istat calcolando che nel 2015 la percentuale di esposizione nell'Italia meridionale è pari al 46,4%, in rialzo sul 2014 (45,6%) e notevolmente maggiore rispetto alla media nazionale (28,7%). Al Centro, con valori più elevati - spiega l'Istat - la Sicilia (55,4%), Puglia 47,8%) e Campania (46,1%) sono a rischio di povertà ed esclusione ---- ********Ci sono rsponsabilità per questa nostra Puglia? Esistono rimedii immediati? A seguire le dichiarazioni dei rappresentanti del governo regionale pugliese si perde un po la bussola. EMILIANO IL GOVERNATORE diciara: "I dati Istat di oggi sono allarmanti: quasi il 12% degli italiani nel 2016, più di 7 milioni di persone, sono in condizioni "di grave deprivazione materiale", l'Italia è tra i Paesi europei con il tasso di occupazione degli under 35 più basso in Europa, gli investimenti sono in calo per il settimo anno consecutivo": "La nostra mozione – continua - lo dice chiaro: serve una misura universale di contrasto alla povertà come in tutta Europa, con adeguati investimenti economici. Il reddito di integrazione varato da Gentiloni è sulla strada giusta, ma molti poveri ne sono rimasti esclusi perché le risorse messe a disposizione non sono sufficienti. Ci vuole più coraggio per aumentare le risorse contro la povertà. Occorre razionalizzare gli interventi del welfare come abbiamo fatto in Puglia verso una misura universalistica. E, perché no, magari tagliare le spese militari, visto che quelle italiane sono fra le più alte in Europa. Anche chi lavora, oggi, può essere povero. È una crisi lunga e profonda quella che il paese sta vivendo, e le ferite le sopportano i cittadini più deboli. A questi cittadini occorre dare risposte concrete e coraggiose come quelle che noi proponiamo e che ridisegnano il welfare attualmente iniquo". IL CAPOGRUPPO di FI alla Regione Puglia, ANDREA CAROPPO segnala e denuncia le responsabolità del dramma pugliese: «La Puglia ha miliardi di euro a disposizione, ma ad oggi non ne ha speso nemmeno un centesimo. Non intendo fare polemica ma il problema va sollevato con forza: non utilizzare, tenere fermi e far andare in fumo (in tutto o anche solo in parte) miliardi di euro dei quali la Puglia e i pugliesi hanno una certa necessità, è letteralmente immorale. La spesa dei fondi comunitari, programmazione 2014-2020, certificata dalla Regione Puglia ad oggi è pari a zero (0). Dei ben 7,1 miliardi di fondi FESR (sviluppo regionale) messi a sua disposizione, la Puglia non ha usato ancora un euro; idem per i fondi FEASR (agricoltura) e UNO SU QUATTRO IN ITALIA, UNO SU DUE AL SUDDati Istat: quasi la metà dei pugliesi è a rischio di povertà ed esclusioneper quelli FSE (sociale). Se, allo stesso tempo, altre Regioni (Lombardia, Piemonte, Marche, ecc..) hanno già speso centinaia di milioni di euro vorrà dire che qualche problema di capacità politico-amministrativa in Puglia esiste. Tra qualche anno, come al solito, il massimo che sarà stato fatto sarà aver speso per consulenze relative ai progetti e aver poi distribuito a pioggia una minima parte di quelle risorse su interventi di scarso impatto sullo sviluppo reale. Il copione è noto.E' ora di smetterla di dare sempre a qualcun altro la colpa del mancato sviluppo del Sud: la Puglia ha bisogno di una nuova classe dirigente - conclude Caroppo». CREDO CHE A QUESTO PUNTO LA PAROLA SPETTA ALL'INTERO CONSIGLIO REGIPONALE |