"Da tempo circola in rete, a firma dell'Associazione Grano Salus, quella che si puň ritenere a tutti gli effetti una fake news che rischia di compromettere pesantemente l'immagine dei pastifici italiani e pugliesi. E' in atto una vera e propria campagna denigratoria nei confronti della qualitŕ e dell'autenticitŕ delle produzioni italiane e pugliesi e anche delle Istituzioni locali, da tempo impegnate per la tracciabilitŕ e la trasparenza nel comparto agroalimentare, ingiustamente accusate di concedere licenze d'utilizzo dei marchi di qualitŕ fuori controllo. Il Ministero č al corrente di quello che sta accadendo? Quali sono le iniziative per contrastare questo preoccupante fenomeno?". Lo chiede il senatore Dario Stefŕno (Misto), capogruppo in Commissione Agricoltura al Senato e Presidente de La Puglia in Piů, in una interrogazione al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Maurizio Martina. "Secondo alcuni test di Grano Salus, in alcuni prodotti dei pastifici, sarebbero presenti sostanze pericolose come Don, Glifosato e Cadmio. Per questo motivo, a loro dire, ci sarebbero anche anomalie nei disciplinari - nello specifico della Regione Puglia - con cui viene concessa la licenza d'uso del Marchio di Qualitŕ Puglia. L'attendibilitŕ scientifica delle osservazioni diffuse da Grano Salus non č, perň, verificabile perché non si conoscono i metodi di rilevazione e di lavorazione dei dati. Oltretutto, l'AIDEPI - associazione delle industrie del dolce e della Pasta Italiane - ha manifestato giŕ il proprio disappunto, bollando l'iniziativa di Grano Salus come irresponsabile perchč foriera di ingiustificato allarmismo, in considerazione del fatto che le tracce di residui sono molto al di sotto dei limiti imposti e non procurano alcun danno alla salute". "Il Ministro ha il dovere di intervenire con urgenza, attraverso iniziative di sensibilizzazione e comunicazione volte a tutelare il buon nome, la serietŕ e la salubritŕ delle produzioni di pasta italiane, come anche di quelle della Puglia, dove, per alcune linee di prodotti, le aziende hanno aderito a disciplinari che prevedono requisiti molto stringenti sulla tracciabilitŕ e la trasparenza della filiera e sulla qualitŕ della produzione. Dobbiamo - conclude Stefŕno - stoppare le campagne di comunicazione denigratorie che nascono in rete con il solo obiettivo di procurare allarme diffuso e disinformazione presso consumatori e cittadini". |