Emiliano non lascia il partito e partecipa alla direzione dichiarando: "Corro contro Renzi perché questa è casa mia, nessuno mi può cacciare Chi non lotta ha già perso". La minoranza abbandona; Bersani dice: "Lui rimane, noi no. Non è più la ditta, il Pd si è spostato". Sorprendente, quindi, il governatore pugliese, dopo tante dichiarazioni, cambia rotta, scioglie la riserva: resta e si candida nella corsa alla segreteria contro Matteo Renzi il quale snobba tutti i dissidenti e vola negli Stati Uniti dichiarando: "Io sono in partenza per qualche giorno per gli Stati Uniti. Vi racconterò sul blog.matteorenzi.it il mio diario di bordo dalla California dove incontreremo alcune realtà molto interessanti. Priorità: imparare da chi è più bravo come creare occupazione, lavoro, crescita nel mondo che cambia, nel mondo del digitale, nel mondo dell'innovazione". Il partito ha un nuovo reggente: Il presidente del Pd Matteo Orfini, che apre così nel primo pomeriggio la direzione del partito e subito annuncia i 18 nomi di chi farà parte della commissione che definisce le regole congressuali. Scelti, ha sottolineato Orfini, "con criteri di pluralismo e rappresentanza che fotografano lo stato attuale del Partito democratico": Silvia Fregolent, Martina Nardi, Mauro Del Barba, Ernesto Carbone, Alberto Losacco, Caterina Bini, Tommaso Ginoble, Emilio Di Marzio, Teresa Piccione, Roberto Morassut, Roberto Montanari, Claudio Mancini, Micaela Campana, Michele Bordo, Andrea De Maria, Paolo Acunzo, Antonio Rubino e anche il vicesegretario Lorenzo Guerini. Tutti nomi approvati al termine della direzione, con un solo voto contrario e otto astenuti. Ma la commissione dovrà essere integrata da un rappresentante di Emiliano. La scissione ufficiale avviene a cura di Bersani e D'Alema la sera in una riunione nell'ufficio di Roberto Speranza. Con Pier Luigi Bersani e D'Alema ci sono 12 senatori e una ventina di deputati, insieme cercheranno di costruire un nuovo soggetto di centrosinistra c he dovrebbe decollare il prossimo marzo. Il personaggio storico Massimo D'Alema ha una grande esperienza nell'evoluzione del partito, già comunista. Segretario dopo la guida di Natta e quella di Occhetto D'Alema, nel 1994, lancia il partito dal nome nuovo " Partito Democratico della Sinistra " e da qui poi si arrivò all'Ulivo - Ora la rottura del patto con Emiliano indebolisce la partenza del nuovo soggetto e aumenta i dubbi di chi tra i parlamentari è ancora in forse. Tuttavia questo nuovo gruppo orientato verso sinistra garantirà sostegno al governo ma soprattutto al Senato, dove sarà determinante, farà sentire il proprio peso, a partire dai decreti attuativi della scuola. Fine di una storia politica? O solo un momento di crisi? Gli opinionisti suggellano il nuovo successo di Renzi dopo il congresso e decretano la fine della minoranza. TUTTO DA VERIFICVARE |