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Brindisi " Città di frontiera " torna la voto

Sono sei i candidati sindaci per la città di Brindisi in attesa del voto del 5 giugno prossimo.
Come si ricorderà la città fortunata per il suo porto naturale ma sfortunata per la sua gestione, il 5 giugno prossimo, torna al voto per eleggere il nuovo sindaco e l'intero Consiglio comunale. L'anticipazione è dovuta all'arresto del sindaco Mimmo Consales per cui l'Assise Comunale venne sciolta e arrivò il Commissario Prefettizio. Una esperienza non nuova per i brindisini, almeno per quelli di una certa età. Basti ricordare che dal 1980 sino a un anno fa, per Brindisi, si sono succeduti circa 15 sindaci, vale a dire " la città è tornata alle urne ogni due anni con eccezione di un mandato intero per Giocvanni Antonino e per l'on Mimmo Mennitti " Sei candidati, quattro già impegnati da tempo e due nuovi entrati nell'agone politico partitico locale: Nando Marino concessionario di auto e ultimamente presidente del Brindisi Basket dopo le dimissioni di Massimo Ferrarese e Stefano Alparone in nome e per conto di Bebppe Grillo, ossia M5S, noto per il " no " al carbone e indicato dopo la rinuncia di Fabio Mollica a suo tempo indicato dagli altri due meet-up del capoluogo Brindisi 5 Stelle e Brindisi Libera.
Angela Carluccio, avvocato, vincitrice delle primarie nell'area dei moderati, brindisina, figlia dell'ex sindaco Bruno Carluccio (1980 / 1984) impegnata socialmente e politicamente nella vita della Città, come si suol dire: " figlia d'arte "- Il Dr Marino Nando sceso in campo per il PD e liste civiche, voluto e ottenuto dal presidente della Regione Puglia MIchele Emiliano. Diopo alucuni tentennamenti, forse strategici, ha accettato l'incarico e senza perdere tempo già indica nomi per l'evetuale giunta e progetti nella gestione della Città.
L'Avv. Nicola Massari, candidato per il Centro Destra, esperto politico, da tempo, con ruoli di responsabilità, come la presidenza del Consiglio della Provincia di Brindisi, appena nominato presenta il suo programma, prima in una conferenza stampa agli addetti ai lavori e successivamente alla popolazione brindisina.
Simona Pino D'Astore, candidata per il " fronte civico ", sostenuta da tre liste civiche, consulente marketing per l'internazionalizzazione delle imprese, già giornalista e componente nella dirigenza di Alleanza Nazionale, non ha perso tempo nella condanna della politica locale con dichiarazioni di fuoco e il desiderio di liberare la sua Brindisi da un sistema radicato nel tempo ma che non gioverebbe alla crescita del territorio. "Possiamo paragonare Brindisi ad un libro di trigonometria, pieno di "tangenti" – sostiene la Pino D'Astore. La nostra città ha offerto molto alle grandi aziende, senza diretti benefici per chi ci abita. Se le aziende vorranno restare, chiederemo loro ricadute effettive per il territorio: posti di lavoro, in primis ". - Riccardo Rossi, 47 anni padre di due figlie, ingegnere elettronico, ricercatore Enea e autore di pubblicazioni scientifiche. Attivista di movimenti ambientalisti e fondatore di " Brindisi bene comune " Ecco alcune sue dichiarazioni: " Vogliamo partire dal rispetto dei singoli cittadini, della salute dell'ambiente, delle storiche vocazioni economiche e sociali del nostro territorio. Partiamo dai nostri beni comuni ". -
I candidati da una parte e dall'altra la corsa ad uno scanno in Consiglio Comunale. 22 liste con centinaia di aspiranti consiglieri per 32 due posti a cui la Legge e il buon senso affidano il ruolo di controllo di proposte e di gestione della vita amministrativa e sociale della CITTA'. Una CITTA' composita che ha vissuto diverse esperienze negative: diffusione del contrabbando di sigarette (banchetti agli angoli della città) l'aggressione SCU con attentati dinamitardi e violente estorsioni. Ultimamente un assurdo attacco alle scuole con la morte della giovanissima Melissa. Poi una cultura politica, quasi generale, un po famigliare e anche partigiana, ma bisogna ricordare anche la grande disponibilità della popolazione brindisina nei casi di emergenza come quella dell'esodo albanese nel 1991 quando le famiglie aprirono le porte ai tanti profughi giunti nel porto di Brindisi.

Articolo inserito il 18/05/2016 e redatto da Tonino Saponaro.
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