Riportiamo una nota del consigliere regionale pugliese Eupreprio Curto circa lo stato creditizio dei fornitori nei confronti dell'ILVA di Taranto chre mi pa "Mi giungono notizie gravissime in merito alla questione Ilva. In poche parole, il Commissario Straordinario Piero Gnudi ha fatto pervenire ai fornitori di Ilva S.p.A. una lettera circolare i cui salienti sono: tutti i crediti sorti nei confronti dell'Ilva fino alla data del 20 gennaio 2015 compresa dovranno essere accertati secondo le forme e con le modalitŕ del procedimento di accertamento del passivo previste dagli artt. 93 e ss della Legge Fallimentare; i contratti pendenti alla data del 21 gennaio 2015 continuano ad avere esecuzione senza soluzione di continuitŕ ai sensi dell'art. 50 D. Lgs. N. 270/1999; si invitano i fornitori a dare esecuzione ai contratti pendenti .... Segnalando che l'eventuale interruzione o ritardata esecuzione... costituirebbe grave inadempimento delle obbligazioni contrattuali assunte nei confronti di Ilva; i crediti derivanti da prestazioni regolarmente rese ad Ilva a partire dal 21 gennaio 2015 saranno soddisfatti dalla Procedura di Amministrazione Straordinaria in prededuzione rispetto ai crediti maturati prima dell'apertura della Procedura. Da tanto ne consegue che, con riferimento al punto a), i fornitori possono sin d'ora mettere una pietra tombale sui crediti vantati sino alla data del 20 gennaio 2015, nonostante le rassicurazioni che il governo nazionale aveva dato sino a qualche giorno fa. La conseguenza: il fallimento delle aziende dell'indotto oppure l'indicazione di una via privilegiata per il ricorso da parte di queste ai prestiti usurari. Non solo, ma con riferimento ai punti b) e c) l'aggressione all'indotto locale assume forme ancor piů banditesche quando si invitano le aziende (ma l'invito assomiglia molto di piů ad una perentoria diffida) a non interrompere o ritardare le prestazioni dovute. Della serie: l'Ilva č inadempiente nei confronti delle aziende dell'indotto, ma il prezzo dell'inadempienza viene scaricato sul contraente debole: le aziende fornitrici. Carissimi Presidenti, nel corso della mia sufficientemente lunga vita politica ho assistito a molti fatti sconcertanti e aberranti, ma mai avrei pensato di dover registrare forme cosě abbiette e preordinate di demolizione di una importantissima presenza industriale le cui conseguenze saranno devastanti per l'economia nazionale in generale, ma, soprattutto per le province di Taranto, Brindisi e Lecce private di un importante segmento di sviluppo e di ogni qualsiasi residuale ipotesi di ripresa occupazionale. So perfettamente che questo particolare momento politico vi vede impegnati (soprattutto il Presidente Vendola) in direzione diversa da quella pugliese, ma non posso non confidare nel vostro senso di responsabilitŕ istituzionale perché sia assunta, di concerto con tutto il governo regionale e con lo stesso Consiglio, ogni iniziativa urgente, anche la piů eclatante per far sentire a Roma la voce di una Puglia che non vuol subire passivamente una violenza inusitata. Vi prego pertanto di far conoscere a me, ma credo di poter dire a tutta l'istituzione regionale, come intendete affrontare quest'ultimo capitolo di una vicenda che potrebbe devastare non solo gli equilibri economici, ma anche quelli dell'ordine pubblico della nostra regione". |