Nei giorni scorsi la stampa locale, ha messo in evidenza nelle prime pagine. l'abbandono da parte di Massimo Ferrare, dalla sua creatura " New Basket Brindisi". Tutti hanno cercato di capire i motivi e molti si sono azzardati a stilare le presunte ragioni. Massimo come al solito, da quando è diventato anche un politico, si esime dal dire quello che pensa e dà solo risposte diplomatiche. Io lo so, l'ho conosciuto, molto bene, attraverso tantissimi incontri televisivi. Ultimamente, forse stanco di tante verità messe in giro, Ferrarese si sbottona attraverso un suo amico Sergio Ciullo con cui condivide una sede in Corso Roma. "Tutti sanno - dice Ciullo - che, dopo i grandi risultati ottenuti da Ferrarese in perfetta solitudine, uno dei principali punti di forza della recente ascesa del basket brindisino è stata la presenza di una moltitudine di persone nella compagine sociale da lui voluta. Siamo arrivati ad essere 13, con i principali soci che avevano un partecipazione massima del 9,5%. Poi, con il passare del tempo, siamo diventati sempre di meno. In più occasioni, dopo aver raccolto gli sfoghi di chi aveva deciso di abbandonare la squadra, Massimo ha posto il problema ed ha invitato a cambiare gli atteggiamenti che avevano infastidito molti di noi e causato diversi disimpegni". Continua Ciullo. "Ciò nonostante abbiamo sempre deciso di mantenere gli impegni e, per amore del basket e per rispetto dei nostri tifosi e della nostra città, si è giunti ad incrementare la partecipazione fino al 12% ma Massimo, nonostante avesse già riconfermato la volontà di mantenere quella percentuale, ha continuato ad avvertire che se non fosse cambiato qualcosa all'esterno ed all'interno saremmo rimasti in quattro gatti e così è stato". Ciullo (portavoce di Massomo) aggiunge: "Infatti, alla fine siamo rimasti quattro amici al bar e nell'ultimo incontro alla presenza dei soci e del collegio sindacale, davanti alla considerazione che si stava per rompere definitivamente un gran bel giocattolo, che aveva funzionato alla perfezione, invece di riflettere sui cambiamenti di condotta che avrebbero portato a recuperare quella condivisione che aveva portato tanti risultati, si è preteso che tutti ci assumessimo le responsabilità conseguenti ai danni prodotti da certe condotte, chiedendoci di aumentare noi la percentuale di partecipazione", Continua ancora Sergio Ciullo "Dunque, una serie di comportamenti assolutamente deleteri per il concetto stesso di cordata e di amicizia alla base del successo di questi anni. Massimo aveva visto giusto: la lenta deriva verso un atteggiamento prevaricatore ed egocentrico, alla fine, ha stancato anche lui portandolo ad una decisione, sicuramente dolorosa, ma a questo punto assolutamente inevitabile. Spero con questo mio intervento di mettere la parola fine alle tante chiacchiere ed alle tante voci indiscriminate ascoltate e lette in questi giorni e che, da subito, si torni invece a parlare soltanto di ciò che tutti noi amiamo: il basket. Ma se dovrà finire così, dipende ormai da Nando Marino." Le dichiarazione di Ciullo rispecchiano quelle stesse di Ferrarese e sono puntate contro Nando Marino e la sua gestione della società, che avrebbe fatto il vuoto attorno a sè ed alla stessa New Basket, provocando quindi quell'impoverimento di energie anche finanziarie che oggi rende difficile la chiusura del bilancio 2013. Da tutto questo si evince che il giocattolo si era rotto, ormai da tempo, per l'evidente incomprensione tra Marino e Ferrarese (due galli nello stesso pollaio) due operatori economici con due accentuate personalità e che mai, uno, avrebbero concesso all'altro, il ruolo di prima donna, tuttavia, va aggiunta anche l'altra verità che è quella dei costi, in questo periodo non molto sostenibili. Rimane ora da vedere come si comporterà l'azionariato popolare e lo sponsor principale " ENEL "(Cerano) |