Dai cento giorni siamo passati ai mille. Da tutto subito si č passati al 2017. Sembrava facile al giovane premier Matteo Renzi modernizzare l'Italia in poco tempo, mai immaginando frenatori di mestiere e per interessi. Il suo possibilismo, condiviso dagli italiani e dall'UE ha incontrato ostacoli politici ma anche burocratici. Governare un Paese come il nostro non č come governare Firenze. Le visioni della classe dirigente e politica nazionale, son retrive per cultura e per tradizione. Cosě di fronte al programma annunciato, ogni giorno lo spazio di applicazione si riduce sensibilmente. Abbiamo " Sblocca Italia " molto ridotto per quanto riguarda il primario progetto. Renzi, per nostra fortuna resiste, si rende conto che i passi da compiere vanno spinti lentamente per cui realizza quello che puň (poco ma sempre utile per il Paese) e spera nel giorno dopo. I provvedimenti significativi per ora sono quelli legati alla Giustizia, alle partecipate, alle opere pubbliche, al mercato immobiliare, a favore dell'export, all'adeguamento alle regole europee per gli appalti. Il tutto frutterŕ il risparmio di qualche miliardo, un fuscello di fronte al mastodontico debito pubblico che di giorno in giorno va verso l'alto. Le aziende, grandi e piccole languono o chiudono. Il necessario taglio alle spese viene rimandato grazie a interventi impositivi che fiaccano il popolo e ingrassano enti inutili. Io non so se sino al 2017 il sogno degli italiani sarŕ realizzato. Conoscendo " quelli " da oltre 40 anni, temo che tutto verrŕ rimandato sino a quando il palazzo gravato da grossi pesi crollerŕ. La storia si ripete, speriamo non quella drammatica. - CO |