Un giusto riconoscimento ad un personaggio della Chiesa pugliese, Mons. Don Giuseppe Satriano, vicario della diocesi di Brindisi e Ostuni che è stato eletto Arcivescovo della Diocesi calabrese di Rossano- Cariati. La notizia ufficiosa è diventata ufficiale nel corso della conferenza organizzata presso la cattedrale del capoluogo. Qui il neo eletto arcivescovo, ha voluto mandare due copiosi messaggi al popolo di Rossano-Cariati e ai fedeli della diocesi locale con cui ha vissuto grandi momenti di alta spiritualità. Così si è espresso: " Miei cari fratelli e sorelle che siete nella chiesa di Rossano –Cariati: "Pace a voi". E' con grande trepidazione che mi ritrovo a scrivervi questo saluto, consapevole della pochezza di ciò che sono e la responsabilità del compito affidatomi. Anche se non vi conosco e non ho ancora potuto incontrarvi, abbracciarvi, ascoltarvi,avverto la bellezza di ciò che siete: figli amati dal Padre, membra vive del corpo mistico di Cristo che è in Rossano –Cariati. A voi tutti auguro il dono della Pace, la pienezza di una vita segnata dall'amore e colma di ogni benedizione celeste. Ricevendo l'invito del Santo Padre consegnatomi dal Nunzio Apostolico,emozioni contrastanti hanno ingombrato il cuore. Guardare ai limiti reali che porto e al significativo servizio richiesto non è stata cosa facile. In quei giorni però mi è stata regalata una parola colma di conforto e speranza, tratta dal vangelo di Luca che desidero condividere: "Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli" - E' una Parola che consola e infonde fiducia per il cammino da intraprendere, un cammino che ha come punto di forza la misericordia del Signore, il suo amore fedele ed eterno per ciascuno di noi. E' bello pensare che il nostro procedere, nel percorso affidatoci,nasca dall'alto, meglio dalle viscere di un Dio che è comunione, relazione reciproca, e divenga spazio aperto all'incontro sino al dono totale del Suo amore. Proprio a questo ho pensato nell'accettare la nomina: il Signore mi usa misericordia e mi chiama a conversione. In questa misericordia, che desidero cantare con la vita, pongo l'impegno a camminare insieme, non per dare forza e prestigio al nostro vissuto ma per realizzare quelle relazioni profonde, accoglienti, generose, spazio fecondo, capace di offrire brividi di comunione all'umanità. La sfida, bella ed ardua,trova una luminosa premessa nella millenaria storia cristiana di Rossano-Cariati e nelle radici sante che vi hanno generato. Il vostro andare continua ed ora ci vede insieme. Laici, religiosi, presbiteri,uomini e donne, pastori santi dal cuore generoso, hanno segnato il cammino dei secoli, rendendo sempre più bello il volto di questa Sposa e permettendo il germogliare della fede e della santità di vita: a tutti va il mio pensiero grato e orante. Vengo a voi, dunque, come Pastore, ma anche come fratello, come pellegrino che lascia la sua terra, la sua vita, per dimorare nel cuore di una comunità da cui tanto ho da imparare, nel solco di quanto ci ricorda Papa Francesco con la sua esortazione Evangeli Gaudium: "La vita si rafforza donandola e s'indebolisce nell'isolamento e nell'agio. Di fatto, coloro che sfruttano di più le possibilità della vita sono quelli che lasciano la riva sicura e si appassionano alla missione di comunicare la vita agli altri " (EG 10). E' con questo spirito che desidero camminare con voi per sperimentare, per essere quello a cui il Signore ci ha chiamati mediante il Battesimo. Nella Sua morte e resurrezione siamo stati chiamati a divenire una comunità di uomini e donne segnati dall'amore, capaci di riceverlo e donarlo, protesi ad esaltare la vita bella e buona del Vangelo, per profumare il mondo,"in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura" (EG 23). Desidero salutare con affetto fraterno S.E. Mons. Santo Marcianò, Ordinario Militare e già vostro pastore amato, che tanto ha lavorato con voi e per voi in questi ultimi otto anni. Un saluto colmo di rispetto filiale al Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, S.E.Mons. Salvatore Nunnari, e in un lui a tutti fratelli dell'Episcopato Calabrese. Un abbraccio grato a Mons. Antonio De Simone, che in questi mesi ha sostenuto e amministrato la vita della diocesi, in lui mi rivolgo con affetto a tutti i sacerdoti, i diaconi e i cari seminaristi. Tra circa un mese festeggerete la Vergine Santa, nostra patrona, venerata con il titolo di Achiropita. A Lei, testimone dell'Assoluto di Dio, affidiamoci con gioia perché inteneriti dal suo dolce sguardo possiamo lasciarci sedurre con fiducia e crescere nella capacità di vivere secondo la volontà di Dio. Permettetemi di concludere invocando su tutti la benedizione del Signore: Il Signore vi protegga e vi benedica: benedica voi che siete nella fatica del vivere, anziani, ammalati, disabili, persone sole, voi siete le perle preziose della Chiesa di Rossano-Cariati nella quale potrete sentirvi a casa e trovare quel balsamo di grazia, fatto di comunione e solidarietà, che allievi il dolore dell'anima; benedica voi presbiteri, perché attraverso la comunione accolta e vissuta possiate narrare con la vita la gioia di non appartenersi ma di essere pane fragrante per ogni uomo; benedica voi laici, uomini e donne di buona volontà, perché con il vostro essere sale e luce della terra continuiate a rendervi corresponsabili nell'annunzio del vangelo, insaporendo di gioia ogni realtà della nostra terra di Calabria; benedica voi giovani, luce di speranza per il mondo, rendendovi consapevoli del Suo amore e coraggiosi nelle scelte di vita a servizio del Vangelo; benedica voi uomini e donne della vita consacrata, coraggiosi alpinisti dello Spirito, perché nel quotidiano dei vostri vissuti traspaia sempre la bellezza del volto di Cristo come messaggio di tenerezza per il mondo; benedica voi che vi dichiarate non credenti o che provenite da altre culture e religioni, la vostra diversità sia sempre ricchezza e nutrimento per la convivialità che insieme desideriamo realizzare; ed infine, ma non da ultimo, il Signore benedica voi Istituzioni dello Stato, protesi nella responsabilità alla gestione della cosa pubblica, siate uomini e donne capaci di trasfigurare i beni molteplici di questa bellissima terra, senza mai tradire la dignità e la centralità della persona, bene supremo a voi affidato. Il Signore rivolga il suo volto su di voi e a tutti doni la sua pace. Vi abbraccio e chiedo a ciascuno la carità di pregare per me, perché benedetto dalla vostra intercessione possa custodirvi come amico dello Sposo ed essere fedele al Suo amore per voi. Brindisi, 15 Luglio 2014 Giuseppe Satriano Arcivescovo eletto di Rossano-Cariati " Poi è seguito il saluto ai cittadini della Chiesa di Brindisi e Ostuni: " Che dire in questo momento. La commozione è forte, è grande. L'esprimere gratitudine al Santo Padre Francesco che mi ha voluto come suo collaboratore nella Chiesa di Rossano-Cariati penso non sia mai abbastanza. Credo che una sola parola possa esprimere il bello e il buono di quanto mi accade e di quanto ci accade come presbiterio: il Signore ci usa misericordia. In tanti momenti della mia vita è risuonato come melodia dominante questo versetto del salmo 88: "Canterò in eterno la misericordia del Signore" Anche oggi, dinanzi allo stupore di questo momento il cuore loda Dio per l'infinito amore con cui accompagna i passi, spesso carichi di debolezza e fragilità, del mio ministero sacerdotale, della nostra vita di presbiterio. Quello che è accaduto in questi giorni non può e non deve essere letto diversamente. Il dono dell'Episcopato non è solo alla mia persona ma al cammino di un presbiterio che è buono, obbediente, qualificato, creativo e ricco di risorse, anche se talvolta può mostrare le ferite della propria umanità. E' un dono alla nostra Chiesa intera. E' un dono a questa Città e a questo territorio fecondo spesso tradito e maltrattato. A voi carissimi confratelli di questa nostra amata diocesi, l'abbraccio più caro e fraterno, colmo di gratitudine e di riconoscenza. Perdonatemi per tante disattenzioni ma sappiate che vi sono profondamente grato per la testimonianza di vita che mi date e per quel desiderio comune di una Chiesa sempre più bella che alberga nel cuore di ciascuno. Un nome fra tutti risuona nel mio cuore, in questo momento, quello del compianto don Elio Antelmi, a cui va il mio pensiero grato e commosso. In lui ritrovo i volti di quanti si sono presi cura di me dall'inizio del cammino vocazionale sino ad oggi. Siete voi la famiglia che mi ha accolto nel giorno della consacrazione sacerdotale e a cui appartengo, ed oggi dopo quasi 29 anni vi dico grazie per avermi accompagnato, fatto crescere e diventare adulto. Con voi desidero esclamare da profondo del cuore: "Canterò in eterno la misericordia del Signore" Poi rivolgendo all'Arcivescovo di Brindisi ha esclamato: " Nel caldo grembo di questo sentimento profondo, fiorisce la riconoscenza per Lei Eccellenza, nostro Vescovo e guida, per aver seguito questa vicenda e sostenuto un cammino di Chiesa che oggi sfocia nel dono dell'Episcopato. La sua voce è risuonata in mezzo a noi con forza dando vita ad un moto di gioia incontenibile. Provo lo stesso sentimento, e penso sia condiviso da tutti, per gli Arcivescovi che l'anno preceduta S.E. Mons. Rocco Talucci e S.E. Mons. Settimio Todisco che tanto si sono adoperati perché al cammino di questo comunità sacerdotale giungesse tale attestato di stima. Lei e i suoi predecessori siete stati strumenti perché lo Spirito agisse nella vita di questa Chiesa e predisponesse uno dei suoi figli, non il migliore, all'arduo compito di essere pastore e fratello di una Chiesa così ricca di storia e di legami con la nostra. E' una sposa bella e seducente da amare senza riserve e con cuore indiviso. Desidero ricordare che due bravi e santi vescovi hanno posto la loro vita a servizio della gente di Calabria: il Servo di Dio S.E. Mons. Eugenio Raffaele Faggiano (1936-1956) e S.E. Mons. Orazio Semeraro (1956-1967). Due illustri figli di questa terra che hanno amato con generoso zelo la terra di Calabria lasciando un vivo ricordo del loro impegno di pastori. Guardando a questi 29 anni posso dire di aver assaporato la gioia intima di un dono grande che mi ha condotto a scoprire la "passione di un Dio per il suo popolo" e al tempo stesso a fare i conti con le mie ferite e i miei peccati."Canterò in eterno la misericordia del Signore" A voi, amato popolo di Dio, che ho incontrato nelle diverse esperienze pastorali da me vissute in questi anni, debbo le mie radici cristiane e il tributo riconoscente di una vita arricchita della vostra umanità. I vostri volti, le vostre storie sono state una vera epifania del Signore Dio. Devo dirvi grazie per tutte quelle volte che mi avete insegnato a danzare la vita con la leggerezza. Una leggerezza che viene da un cuore libero nella fede e capace di interpretare la vita, sempre e comunque, come dono di Dio. Esprimo gratitudine alle comunità dove sono stato ed ho operato, ai gruppi e alle associazioni accompagnate in questi anni. Conto sulla vostra preghiera, soprattutto di chi è ammalato ed è nella fatica del vivere. "Canterò in eterno la misericordia del Signore" Quanta grazia, quanto bene, quanti doni inebriano questo giorno. Dio benedica la vita di voi tutti e doni pace ai vostri cuori. Ho desiderato che fosse questo il giorno dell'annunzio perché siamo alla vigilia della festa della Madonna del Carmine e perché oggi è la memoria di San Bonaventura da Bagnoregio. Da bambino fu guarito da san Francesco, che avrebbe esclamato: « Oh bona ventura ». Gli rimase per nome ed egli fu davvero una «buona ventura» per la Chiesa. Si racconta che quando fu chiamato alla porpora cardinalizia stava lavando i piatti e lì rimase continuando il suo servizio. Pregate tanto per me e beneditemi con l'affetto del vostro cuore perché la mia presenza in terra di Calabria e a servizio del popolo di Dio possa essere una "bona ventura". La Vergine del Carmine a cui mi affido come figlio, e che in questi giorni festeggiamo nelle nostre comunità, sostenga e accompagni il ministero che mi attende con la sua tenera intercessione. Pregate, miei cari fratelli e amici, e beneditemi." All''inizio della conferenza stampa, è stato letto il messaggio del Nunzio apostolico in Italia, Mons. Adriano Bernardini, con il quale si comunicava «che il Santo Padre ha nominato Mons. Giuseppe Satriano, finora vicario generale di codesta Arcidiocesi, nuovo Arcivescovo di Rossano Cariati». Il cancelliere arcivescovile ha quindi dato lettura del curriculum vitae dell'Arcivescovo eletto che, nato a Brindisi l'8 settembre 1960 è entrato nel Seminario Regionale "Pio XI" in Molfetta, è stato ordinato diacono il 19 aprile 1984 e presbitero, da mons. Settimio Todisco, il 28 settembre 1985. Padre spirituale nel Seminario diocesano di Ostuni, vicario parrocchiale nella Parrocchia Ss. Annunziata di quella città e docente sino al 1997 nei licei ostunesi, il 16 dicembre 1998 parte come missionario "fidei donum" presso la Parrocchia di S. Giorgio martire in Laisamis (Kenya), dove sarà parroco sino all'agosto 2001. Rettore del Seminario diocesano, il 22 novembre 2003 viene nominato Vicario generale dell'arcidiocesi di Brindisi-Ostuni e dal 13 luglio 2004 è annoverato tra i cappellani di Sua Santità. Nel febbraio 2005 consegue il Baccalaureato in Teologia presso la Facoltà Teologica Pugliese e il 28 giugno 2012 consegue la Licenza in Bioetica presso il Pontificio Ateneo "Regina Apostolorum" di Roma. Il 28 dicembre 2007 è nominato Segretario generale del Sinodo Diocesano e il 29 agosto 2012 viene posto alla guida anche del Centro Missionario Diocesano, continuando ad essere assistente spirituale di numerose realtà ecclesiali e associazioni. Il 24 giugno 2013 è confermato Vicario generale dell'Arcidiocesi e il 3 luglio successivo viene nominato parroco della parrocchia "Tutti i Santi" in Mesagne (Brindisi). «È un dono di Dio quello che gli è accaduto», ha detto l'arcivescovo di Brindisi-Ostuni, mons. Domenico Caliandro, commentando un passo paolino e ricordando che tale dono «è anche frutto di una Chiesa che lo ha generato alla fede e questi doni nascono quando il presbiterio è un corpo solo». «È l'unità del presbiterio – ha aggiunto – che ci fa lodare il Signore». Quindi, rivolgendosi all'Arcivescovo eletto e ripercorrendo i suoi anni di sacerdozio: «Quante cose hai dovuto affrontare – ha detto -. Tutto questo diventa anima che vivifica il servizio di amore ed è esempio ai sacerdoti che il Signore gli ha affidato». " Sono seguiti i messaggi del neo eletto ai fedeli di Rossano-Cariati e a quelli di Brindisi-Ostuni L'incontro si è concluso con la preghiera dell'Angelus e con l'abbraccio dei presenti all'Arcivescovo eletto. Brindisi, 15 luglio 2014 |